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Riea, l’officina che si riscopre in sintonia

Riea, l’officina che si riscopre in sintonia

Non ho mai lavorato in un’officina metalmeccanica, ma me la immagino operosa come tanti altri luoghi di lavoro: una coreografia di suoni metallici, concentrazione alta, mani che si muovono sicure su strumenti di precisione.
Tutta l’attenzione è rivolta al compito. Ma quanto riusciamo davvero a renderci conto di ciò che stiamo facendo?

La domanda non è comune nei luoghi del fare. Spesso resta sospesa, sommersa dall’urgenza delle consegne e dai mille gesti che tengono in moto la macchina del lavoro. Ma ogni tanto, capita di fermarsi. Sedersi insieme, ascoltarsi, provare a nominare ciò che di solito resta implicito. E allora, succede qualcosa di inaspettato: le persone cominciano a parlare di cosa fanno e di chi sono quando lo fanno. È così che un gruppo di lavoro riscopre il proprio equilibrio.

È quello che è successo a Riea, un’officina che riunisce competenze per offrire soluzioni meccaniche con serietà e attenzione. Partner Toyota, Riea declina i valori del marchio secondo una propria sensibilità e un approccio semplice, diretto, fatto di ascolto e fiducia.

Un’identità chiara, che l’officina intende esplicitare con l’aiuto di Tonidigrigio. Massimo e Giulia (co-founder e account manager di Tonidigrigio) conducono quindi una facilitazione per far emergere il filo invisibile che unisce le diverse competenze e sensibilità di Rieia.

Mi ha colpito come fossero tutti allineati, dal capo officina al magazziniere, dall’amministrazione al titolare: tutti avevano un’idea molto simile di cosa fosse Riea. Era come se quell’accordo fosse sempre esistito, ma non se lo fossero mai detti ad alta voce.

Giulia Catani

Account Manager

L’affinità era palpabile, quasi contagiosa. E il clima, come spesso accade in questi incontri, si è trasformato rapidamente, passando da un’iniziale cautela a una partecipazione viva, curiosa.

All’inizio, l’idea di un incontro di tre ore sembrava un lusso impossibile. Quando abbiamo detto la durata, molti hanno reagito: tre ore? Non ce la faremo mai, abbiamo troppe urgenze! E invece, passate le tre ore, nessuno voleva più alzarsi.

Giulia Catani

Account Manager

Non servono strumenti complessi per far emergere la consapevolezza di un gruppo. Possono bastare anche poche domande:
chi sono i clienti che ci scelgono? Perché lo fanno? Quali difficoltà incontrano nel contattarci? Cosa possiamo migliorare?
Domande che sembrano semplici, ma che aprono varchi inattesi.

Perché nei contesti organizzativi, spesso, ognuno agisce dentro il proprio ruolo tecnico, amministrativo, commerciale, e la visione d’insieme si perde.
Quando però si crea uno spazio orizzontale, dove tutti possono parlare senza la pressione della gerarchia, emergono le interconnessioni: come il lavoro di uno dipende da quello dell’altro, come un problema tecnico diventa comunicativo, o come una decisione amministrativa può influire sull’atmosfera dell’officina.

La conversazione si è sviluppata in modo naturale, intrecciando aspetti tecnici e umani, competenze e sensibilità. Le risposte, alla fine, sono emerse da sé. I clienti di Riea sono persone dinamiche, attente, che desiderano capire cosa può davvero fare la manutenzione per loro. Ci sono i clienti storici, che negli anni hanno trovato nell’officina un punto di riferimento, e ci sono quelli nuovi, che arrivano dopo esperienze meno felici e restano per la cura, la trasparenza e la continuità con cui ogni intervento viene seguito.

In fondo, la qualità non è mai solo tecnica. È relazione, ascolto, fiducia costruita nel tempo.
E in quell’incontro, mentre parole, esperienze e ruoli si intrecciavano, è diventato chiaro che Riea non è solo un’officina. Riea è un organismo vivente, fatto di persone che condividono un linguaggio, una tensione verso il fare bene, un orgoglio silenzioso nel restituire movimento alle cose.

C’è una piccola lezione, in tutto questo: per capire davvero chi siamo come gruppo, a volte serve sospendere il fare. Fermarsi non significa rallentare la produttività, ma recuperare il senso del lavoro.
Ogni azienda è sempre un racconto collettivo, una narrazione che tiene insieme persone, valori e gesti quotidiani. Quando quel racconto torna a essere condiviso, le relazioni si ricompongono, l’energia circola meglio e anche il lavoro torna a essere più consapevole, più vivo.

Riea, in questo, è un piccolo esempio: un luogo dove la competenza tecnica si intreccia con il pensiero, dove la fiducia è un metodo e dove, ogni tanto, il tempo si ferma giusto il necessario per rimettere al centro i propri obbiettivi.

Irene Sorrentino

Irene Sorrentino

Copywriter

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