FOLIO

UNIVPM, Lab B+ e comunicazione

Università, imprese e territorio

Martina Brunetti
Marketing e Formazione


Il 12 maggio 2022 si è tenuta l’inaugurazione del Laboratorio di eccellenza Lab B+ del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche - DIISM dell’Università Politecnica delle Marche. L’obiettivo del laboratorio è aiutare le imprese a incrementare l’utilizzo delle tecnologie per l’industria 4.0 tra le quali la manifattura additiva, il controllo qualità e la robotica collaborativa.

Tra i presenti a questo importante evento il Magnifico Rettore Gian Luca Gregori, il Preside della Facoltà di Ingegneria Maurizio Bevilacqua, il Direttore del Dipartimento DIISM Michele Germani, il Direttore generale UnivPm Alessandro Iacopini e la Responsabile del Lab B+ Eleonora Santecchia; oltre alle Aziende Prima Additive, rappresentata da Paolo Calefati e Eleonora Marino, Zeiss Group con Filippo Paccassoni e EIT Manufacturing rappresentata da Gianluca Grifi.


Perché un’agenzia di comunicazione?

Un’agenzia di comunicazione, Tonidigrigio in particolare, altro non è che un facilitatore. Siamo stati coinvolti proprio per facilitare un processo di relazione tra due mondi che, apparentemente, sembrano molto distanti tra loro ma che sempre più dovranno parlarsi e comprendersi. Due mondi che, effettivamente, si completano. Da una parte il mondo accademico, rappresentato in questa occasione dall’Università Politecnica delle Marche, e dall’altra parte il mondo dell’impresa, rappresentato da tutte le persone presenti a questo importante evento.

La relazione è il presupposto grazie al quale un progetto come quello del Laboratorio B+ può crescere e moltiplicare opportunità. La relazione è il presupposto grazie al quale un progetto imprenditoriale può svilupparsi e intercettare nuove occasioni. La relazione è quindi la condizione essenziale per creare valore sul territorio.

E allora il ruolo di un’agenzia di comunicazione è quello di creare i presupposti per incentivare e, possibilmente, aumentare le possibilità di relazione reciproca tra questi mondi.


L’impatto del Laboratorio B+

Come precisato dal Professor Michele Germani, direttore del DIISM, saranno più di 200 i ragazzi formati grazie al laboratorio, a questi si affiancherà una decina di dottorandi e collaboratori che faranno da trait d’union tra il mondo delle imprese e il mondo accademico, facilitando il delicato processo di trasferimento tecnologico. Studenti che diventeranno risorse importanti per il mondo delle imprese, le quali hanno sempre più bisogno di giovani ingegneri preparati sulle nuove tecnologie che costituiscono il futuro per determinati settori di grande riferimento per la nostra regione, tra i quali ricordiamo: meccanica, mobile e calzature.

In questa dinamica, il lavoro di un’agenzia di comunicazione è a sua volta un facilitatore di relazioni, di dialogo e di scambio. Un processo avviato anni fa che oggi consente al Laboratorio B+ di poter contare su un sistema di identità forte, coerente e in grado di esprimere i propri valori e le caratteristiche più rappresentative; fondato su una tipografia variabile, fluida, adattiva, in continuità sia con l’identità della Politecnica sia con l’identità del Dipartimento DIISM.

Oltre al sistema identitario e oltre al registro di comunicazione, il Laboratorio B+ può raccontarsi anche grazie a una serie di strumenti di comunicazione, come il sito web, e applicazioni che siamo sicuri potranno supportare le attività di chi ogni giorno, al suo interno, lavora attivamente al progetto.


Un punto di partenza

Il Lab B+ nasce nel 2018, grazie alla partecipazione del Dipartimento DIISM al bando nazionale dei “Dipartimenti di eccellenza” finanziato dal Ministero dell’Istruzione, con l’obiettivo di individuare e finanziare, con cadenza quinquennale, i migliori 180 Dipartimenti delle Università statali. Dipartimenti che primeggiano per qualità della ricerca e del progetto di sviluppo, ai quali è destinato un budget annuale di 271 milioni di euro. In questo contesto il DIISM è stato valutato come terzo in Italia per quello che riguarda il settore dell’Ingegneria Industriale.

Il progetto, con un investimento di 9,5 milioni di euro, di cui 7,3 di finanziamento ministeriale, punta ad attrarre ricercatori provenienti da centri di ricerca di rilevanza internazionale per avviare collaborazioni strutturate e sono 15 gli accordi internazionali con università e centri esteri attivati sulle tematiche dell’additive manufacturing, cui seguiranno azioni di mobilità mirate.

Attraverso importanti collaborazioni con realtà imprenditoriali di rilievo (Benelli, Baker Hughes, Biesse, Carl Zeiss, Fameccanica, Fanuc Italia, Prima Additive, Zannini, ecc.), vengono svolte attività di ricerca applicata grazie alle quali studenti e dottorandi hanno la possibilità di esercitarsi sul campo, aumentando così le proprie chances lavorative e di creazione di impresa.

L’inaugurazione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza e se abbiamo lavorato bene da oggi in poi B+ potrà iniziare a raccontare la sua storia.

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