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SOUxAncona, “la scuola che ti fa arrivare in cima alle tue idee”
SOUxAncona, “la scuola che ti fa arrivare in cima alle tue idee”
Un nuovo manifesto per la scuola di architettura per bambini di Ancona

Irene Sorrentino
Copywriter
Jacopo, Linda e Ambra, visual designer di Tonidigrigio, sono stati alla scuola di architettura SOUxAncona, per incontrare i bambini e le bambine, ma anche gli insegnanti e qualche genitore, che la compongono. L’obbiettivo? Scoprire insieme cosa anima SOUper nel profondo e farla conoscere ad altri giovani creativi, realizzando un manifesto della scuola insieme a dei comunicatori professionisti.
SOUx è un’associazione culturale, con sede in varie città italiane, che cura la formazione della persona nel tempo libero, secondo il metodo SOU, School of architecture for children di Farm Cultural Park. Promuovendo la contaminazione dei saperi, ogni anno la scuola elabora un programma di incontri che attraversano temi creativi legati all’architettura, ma non solo. I visual designer di Tonidigrigio sono stati invitati per mettere le proprie competenze a disposizione della fame di curiosità e energica fantasia dei piccoli studiosi.
L’incontro è avvenuto nel Centro Giovanile di Torrette (AN), sede della scuola. Qui i ragazzi di Tonidigrigio sono stati accolti da Leonardo Moretti, dottorando del dipartimento di Architettura dell’UnivPM e coordinatore SOUxAncona, insieme al curatore del progetto, Gianluigi Mondaini, professore presso UnivPM, grazie al quale SOU è approdata anche ad Ancona. Nel grande salone circolare dagli spalti in legno, ci si è raccolti attorno al tavolo da pingpong che in questa scuola è gioco, banco e cattedra. «Ci racconterete la vostra storia?», ha chiesto Carlo*, un aspirante architetto del futuro.

Dopo aver spiegato al pubblico cosa fa un’agenzia di comunicazione e a cosa serve un manifesto, ogni studente è stato subito coinvolto senza timidezza: chi come regista dell’arte (art director), chi come poeta pubblicitario (copywriter) e costruttore di immagini (graphic designer). Lo scopo del pomeriggio è stato realizzare un manifesto che possa raccontare agli altri bambini interessati che cos’è la scuola SOUxAncona, come ha chiarito Ambra. «Ma quanto è grande un manifesto?», ha domandato Marta*.

Per rompere il ghiaccio Ambra, Linda e Jacopo si sono serviti delle carte da gioco Dixit, scoperte e disposte sul tavolo di modo da poter essere viste da tutti. Questo strumento è utilizzato spesso nelle fasi iniziali dei percorsi di facilitazione con gli adulti. Oltre ad essere giocose, infatti, le carte mostrano delle immagini oniriche in cui è possibile identificare parti di sé, dei propri sogni e della realtà che ci circonda.
Jacopo ha chiesto agli scolari, divisi in tre gruppi, di scegliere una carta a testa, che possa rappresentare la loro esperienza a SOU. «Pensate ad un’emozione, un ricordo o un’esperienza», ha detto Linda, graphic designer di Tonidigrigio. «Questa, forse, potrebbe raccontare… questa è perfetta!», qualcuno ha esclamato. Ciascuno con i propri tempi ha raccolto un’immagine: chi la sceglie subito, chi ne confronta due, tre, quattro, chi se le rigira davanti agli occhi. È importante, nei momenti di co-creazione, far sentire ognuno coinvolto e accolto nel rispetto delle proprie tempistiche.
Tornati a sedersi sugli spalti, i bambini sventolavano le carte conquistate. A questo punto sono stati distribuiti dei fogli con un modello di presentazione della scuola di architettura. A partire dalla propria immagine Dixit si è proposto ai partecipanti di completare la scritta che hanno trovato sul foglio: “SOU è la scuola dove puoi…”. Gli apprendisti architetti si sono sdraiati sugli spalti a scrivere con i pennarelli, mentre Jacopo, Ambra e Linda passavano loro accanto per aiutarli, spiegargli e accompagnarli.

SOU è la scuola dove puoi arricchirti di idee
e divertirti in modo EROICO
e fare percorsi come una barca che naviga
e conoscere nuove persone e stare insieme
e arrivare in cima alle tue idee
Forse questo è il momento più complicato nelle facilitazioni di ogni tipo. Le idee viaggiano, le energie scorrono e corrono, soprattutto quando si tratta di bambini pronti a giocare, che saltano, chiacchierano, esibiscono i propri lavori e si sfidano a chi ha scelto la carta migliore.
Ogni gruppo ha scelto una frase, fra le tante, da riprodurre su un cartellone assieme a disegni di fiori, lampadine illuminate, lumache, case e palazzi. I visual designer di Tonidigrigio hanno portato delle stampe con il logo della scuola, e altre scritte e immagini iconiche da ritagliare e utilizzare per il proprio manifesto, ognuno come meglio ha creduto.
Grandi e piccoli hanno disegnato e colorato, lavorando insieme alla realizzazione di tre manifesti finali (uno per gruppo) che aiutino SOUxAncona a raggiungere tutte le bambine e i bambini che sognano un luogo per crescere, stare insieme e realizzare le proprie idee più costruttive.

«È stato un momento molto vivace», ha commentato Linda, «i bambini erano impazienti di colorare, dire la propria e firmare il loro manifesto. Ci hanno letteralmente sommersi di domande, impazienti e pieni di entusiasmo». Lavori come questo hanno costituito l’occasione fondamentale per conoscere ciò che rende unica questa scuola: le persone che la attraversano. «Ci hanno insegnato persino qualche mossa di judo», racconta Linda ripensando ai momenti di condivisione con gli alunni, «una bimba ci ha parlato della sua passione per la ginnastica ritmica e del suo attrezzo preferito (la corda!), un altro bambino sognava di diventare astronauta e un altro ancora ci ha confidato che da grande vorrebbe farsi tanti tatuaggi, come quelli che ha Jacopo sul braccio».
Lavorare con persone così giovani richiede sicuramente un impegno diverso, rispetto agli adulti. La metodologia di facilitazione, però, non cambia. Anziché disegnare un manifesto, nel caso di un progetto con persone di un’età maggiore, si può lavorare alla compilazione di modelli di visualizzazione creativa. La funzione resta sempre quella di far leva sulla nostra fantasia per stimolare nuove percezioni di quello che vogliamo raccontare, dei nostri obbiettivi lavorativi e dell’impatto dei nostri servizi.

