FOLIO

Per raccontare il valore bisogna pescare la carta giusta

Per raccontare il valore bisogna pescare la carta giusta

Dixit è uno dei nostri strumenti preferiti per i workshop di co-creazione, perché ascoltiamo storie che valgono la pena di essere raccontate.

Valentino Cinefra
Copywriter & PR


Quello del digital storytelling è probabilmente uno dei temi imprescindibili tra quelli che coinvolgono le agenzie di comunicazione, perché rappresenta un valore aggiunto all’interno della maggior parte delle strategie di marketing. La pratica del racconto attraverso l’ausilio delle strategie narrative consentite dalle tecnologie digitali, per utilizzare la definizione della Treccani che l’ha inserita nelle parole del XXI secolo, consente di coinvolgere il pubblico in maniera più immersiva, creando un'esperienza memorabile.

Di conseguenza è diventata anche una competenza sempre più richiesta nel mondo del lavoro e lo dimostrano i molti percorsi formativi che nascono periodicamente sull’argomento, come quello che ha portato il sottoscritto in Tonidigrigio, tra l’altro.

Il digital storytelling, come ogni pratica di comunicazione digitale, è allo stesso tempo qualcosa che si fonde con la natura della comunicazione stessa in moltissimi modi differenti. Raccontare una storia è ciò che gli esseri umani fanno dall’alba dei tempi: dalle prime spiegazioni dei fenomeni naturali associati a divinità e folklore (così nascono le leggende metropolitane, di fatto), passando per le lezioni di Storia con la “S” maiuscola, fino ad uno dei format di comunicazione più centrali che non a caso sono le “Stories” di Instagram.

Nel mondo della comunicazione persuasiva il digital storytelling è anche uno dei modi migliori per veicolare un contenuto sponsorizzato, perché molte pratiche di branded content marketing si affidano proprio al racconto di una storia per poter essere più efficaci ed aggirare ancora di più i naturali bias dei clienti nei confronti dei contenuti pubblicitari.

Ci raccontiamo storie da quando esistiamo insomma, che sia per intrattenere, coinvolgere, ispirare o persuadere. Lo storytelling è l’esperienza creativa più umana e antica di sempre, e per questo è importante ricordarci che non deve per forza essere digital.

A volte per strutturare delle strategie di comunicazione digitali possono bastare delle carte: come quelle di Dixit.

Dixit: il digital storytelling che parte da idee analogiche

Forse vi sarà capitato di vedere il board game ideato da Jean-Louis Roubira, pubblicato in Italia da Asmodee, almeno una volta durante una serata ludica in compagnia di amici. Si tratta di un gioco molto venduto ed apprezzato proprio per la sua capacità di essere molto accessibile e, contemporaneamente, saper stimolare la propria immaginazione abbattendo ogni barriera possibile.

Ma la sua creatività non è solamente dedicata al puro e sacrosanto intrattenimento perché, come ogni prodotto creativo, Dixit può avere ben più di una modalità di utilizzo se immaginate nella giusta maniera.

Ad esempio, nell’ultima edizione del Salone del Libro di Torino le carte sono state utilizzate per creare dei micro laboratori di storytelling, in cui i partecipanti dovevano esercitarsi a sviluppare dei soggetti improvvisati facendosi ispirare solamente dalle illustrazioni. Dixit può anche essere un alleato della psicologia, come dimostrato dalle applicazioni nell’ambito della pratica clinica per stimolare il racconto di sé stessi da parte dei pazienti.

Per il modo in cui le carte di Dixit sono illustrate, apparendo surreali, evocative e lisergiche a volte, ogni persona vede in ogni carta qualcosa di completamente diverso. Ognuno racconta la propria identità in maniera differente e riesce ad aggirare le convenzioni tirando fuori qualcosa di spontaneo e, spesso, completamente nuovo.

Dixit è uno strumento di facilitazione creativa notevole, squisitamente analogico e per questo ideale nella creazione di strategie, anche digitali.

Ci è capitato spesso di impiegarlo nelle nostre attività di facilitazione e co-creazione perché raccontare una storia è il miglior modo per raccontare sé stessi. Lo abbiamo fatto con molte aziende ed ogni volta il peculiare stile di disegno delle carte genera delle risposte interessantissime.

Grazie a Dixit, infatti, i componenti di un nucleo aziendale possono esprimere il valore e l’identità senza affidarsi a figure retoriche banali e descrizioni che tutti possono offrire, ma raccontano la loro realtà attraverso lo spunto offerto dall’illustrazione. Questo ci aiuta ad elaborare identità e strategie che non siano altrettanto banali e allo stesso tempo perfettamente centrate sulle esigenze del cliente.

È il caso di due nostri percorsi di co-creazione, che abbiamo sviluppato con l’ausilio del mazzo di carte: il workshop sulla definizione dell’impatto e il workshop sulla definizione dell’immaginario.


Raccontare l'impatto e l'immaginario della propria realtà con un'immagine

Per noi l’impatto è il cambiamento di un comportamento e nel workshop analizziamo l’impatto e la presenza di un’azienda nel proprio segmento di mercato.

Lo facciamo sottoponendo alle figure aziendali tre domande che riguardano: il concetto di successo; la relativa concretizzazione di questo successo agli occhi dell’azienda e agli occhi dei clienti; le conseguenze nel perdere da un momento all’altro l’azienda come interlocutore.

I partecipanti al workshop rispondono prendendo come spunto l’illustrazione della carta di Dixit pescata dal mazzo, facendosi ispirare per raccontare la loro visione di quel tema. Dopodiché le risposte vengono analizzate e messe ai voti da tutti i partecipanti per selezionare quella più rappresentativa. L’obiettivo del workshop è infatti arrivare alla creazione di una definizione di impatto condivisa da tutta la realtà aziendale.

Una definizione che risulta chiara e perfettamente visualizzabile perché non è imposta dall’alto, e che serve a noi per sviluppare strategie e proposte che tengano sempre conto delle necessità reali del cliente.

Definire l’immaginario di un’azienda significa individuare i concetti chiave associabili alla propria realtà. L’obiettivo è comprendere e approfondire l’identità aziendale: cosa la contraddistingue, cosa la rende unica e, soprattutto, a chi si rivolge, qual è la sua proposizione di valore e come questa si lega ai bisogni del target di riferimento.

Per fare questo esploriamo passato, presente e futuro dell’azienda. Attraverso l’utilizzo delle carte sottoponiamo ai membri dell’azienda il compito di raccontare la vita dell’azienda focalizzando i momenti più importanti, facendo emergere in maniera naturale quelli che sono gli elementi percepiti come fondanti per il percorso di business.

In questo modo, in maniera simile a quanto accade per il workshop sull’impatto, si arriva ad una definizione condivisa dell’immaginario dell’azienda, della sua identità e di come può plasmare le attività future, in funzione della storia aziendale ripercorsa attraverso le carte.


Attraverso questi workshop riusciamo ad entrare in sintonia con i nostri clienti, avendo la piena consapevolezza di punti di forza e di debolezza di ogni realtà e, su questi, elaborare strategie e percorsi narrativi che siano efficaci.

Le attività di co-creazione in cui impieghiamo Dixit si rivelano anche dei momenti di team building molto spontanei e creativi, che fanno emergere potenzialità e idee spesso difficili da recuperare in occasioni simili. Relazionarsi con un oggetto come una carta permette di veicolare facilmente i pensieri e attingere ad essi per raccontare qualcosa di nuovo.

Perché alla fine è sempre una questione di storie, a prescindere da quali mezzi si scelgono per raccontarle.

PROGETTI CORRELATI

link to project

LA MOLE ANCONA

2019 - La Mole: Cultura Presente

link to project

PODCAST

2020 - Leggende Metropolitane

link to project

Fondazione Marche Cultura

2022 - FMC

link to project

CARIFAC ARTE SRL

2021 - ZONA CONCE - PROGETTO IDENTITARIO

link to project

GAGLIARDINI SRL

2020 - LA CULTURA DEL COSTRUIRE

Articoli Correlati

link to project

Alla scoperta del copywriter, che non è solo "quello che scrive i testi"

#NOTE - Sviluppare

link to project

Se me lo dici lo scordo, se me lo spieghi lo ricordo, se mi coinvolgi lo condivido

#NOTE - Sviluppare

link to project

Social Media (e) Marketing: una relazione indissolubile spiegata in due storie

#NOTE - Gestire

link to project

L’intervista come esercizio di relazione: i consigli per la chiacchierata perfetta

#NOTE - Facilitare

link to contatti
Vuoi saperne di più?

Scrivici cosa ne pensi, ci piace scambiare opinioni!